MATTEO LEVRATTO VOLLEY AGENCY

L’importanza della scoutizzazione

Durante gli incontri con gli allenatori (specialmente quelli con meno esperienza) spesso si discute sulla reale importanza della scoutizzazione e della ripresa video anche nelle realtà più piccole e con poche risorse.

La mancanza di tale lavoro nasce sicuramente da cause di difficoltà reali come:

Nonostante tali difficoltà consiglio vivamente di provare ad utilizzare una ripresa tecnica durante le partite e/o gli allenamenti in quanto risulterà molto utile per la scelta e la gestione degli esercizi di allenamento.

Posizionamento ideale della telecamera per la ripresa tecnica

E’ fondamentale proporre esercizi con obiettivi raggiungibili dagli atleti ma che, al tempo stesso, contengano un grado di difficoltà tale da richiedere concentrazione ed impegno per la buona riuscita dell’esercizio stesso. Per esempio la scelta di eseguire 7 ricezioni “buone” su 10 può scaturire dal fatto che l’atleta (in media) riesce ad eseguirne 6; con questo obiettivo l’esercizio sarà allenante in quanto l’obiettivo è leggermente superiore a quanto l’atleta è in grado di fare in media. Se l’obiettivo fosse 9 colpi “buoni” su 10 probabimente l’atleta riucirà molto raramente a raggiungerlo (con conseguente forte frustazione), mentre se fosse di 4 su 10 probabilmente riuscirà ad eseguire l’esercizio senza impegno.

Per tarare quindi gli obiettivi nella maniera migliore per ciascun atleta (e nel globale per la squadra) occorre avere una “banca dati” di ciò che gli atleti riescono a fare, soprattutto quando sono sotto pressione (tipicamente in partita). Per questa ragione diventa molto importarte scoutizzare le partite e/o gli allenamenti.

La ripresa tecnica ricopre un ruolo altrettanto importante, soprattutto in fase di apprendimento. Per correggere un gesto tecnico o per porre l’attenzione su una particolare situazione di gioco l’immediatezza del filmato non ha eguali. Quando correggiamo i movimenti degli atleti dobbiamo tenere presente che questi sono assolutamente convinti di avere eseguito il gesto nel miglior modo possibile. ed è spesso problematico fare cambiare loro opinione. Piuttosto che perdere decine di minuti a spiegare e simulare il gesto mal eseguito è molto più facile fare vedere all’atleta sè stesso mentre esegue l’esercizio; in questo modo sarà lui stesso a comprendere gli errori e cercare soluzioni di miglioramento.

La ripresa ottimale si ottiene posizionando la telecamera a metà del lato corto del campo ad una altezza di circa 3 metri da terra. Questo però non sempre è possibile nelle palestre (soprattutto quelle scolastiche); ciò però non può essere una scusa per non riprendere un allenamento oppure una partita. Una ripresa tecnica da una angolazione non ottimale è comunque un passo avanti rispetto a non avere nulla, e consentirà di ottenere comunque un elevato numero di informazioni.

Per questi motivi esorto sempre gli allenatori a sfruttare tutte le possibili sinergie che hanno a disposizione. Se non si dispone di una videocamera (ormai ne esistono a prezzi davvero competitivi) sicuramente un dirigente oppure un genitore di qualche atleta potrà metterne a disposizione una, e magari sarà ben lieto di farlo per sentirsi “utile alla causa”. Dedicare inoltre una decina di minuti al giorno (non ne occorrono molti) per rivedere un esercizio, o una parte di una partita è utile per scoprire errori o aspetti da migliorare negli atleti ma anche, e soprattutto, come metodo di autovalutazione del proprio operato in palestra.